Uno Nessuno Centomila
SCHEDA TECNICA
- TITOLO Uno nessuno centomila
- CICLO Dopp/io
- AUTORE Luigi Pirandello
- ADATTAMENTO TEATRALE Salvo Valentino e Pietro Cucuzza
- REGIA Pietro Cucuzza
- SCENE Angela Raimondo
- COSTUMI Debora Privitera
- MUSICHE ORIGINALI Pietro Cucuzza
- GENERE Teatro di narrazione
- DURATA 75 minuti
- PRODUZIONE La Compagnia dei Giovani
- ANNO DI PRODUZIONE 2017
- ETÁ CONSIGLIATA per gli studenti della Scuola Secondaria di Secondo Grado.
- ATTORI Salvo Valentino e Pietro Cucuzza
TRAMA E NOTE DI REGIA
Uno, nessuno centomila uscì per la prima volta nel dicembre 1925 a puntate nella rivista La Fiera Letteraria, e in volume nel 1926. È l’ultimo di Pirandello ma anche il più famoso. L’autore stesso, in una lettera autobiografica, lo definisce come il romanzo “più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita“. Il monologo interiore del protagonista, Vitangelo Moscarda (detto Gengè) diventa pre-testo per la messa in scena e si scompone in dialogo per i due attori coinvolti. Il lavoro di frantumazione dell’io è al centro della ricerca registica dello spettacolo. Vitangelo si trova a parlare da solo (uno), al suo doppio immaginario (nessuno) e al pubblico (centomila). Racconta la sua storia: il suo rapporto matrimoniale con Dida, con gli amministratori dei suoi affari Quartorzo e Firbo, con il padre e con la banca di famiglia, ed infine con Anna Rosa l’amica della moglie, sospettata di esserne l’amante. Da tutto quello che nella realtà lo opprime cerca l’evasione attraverso la follia: nel tentativo di sfuggire alle tante forme impostategli dalla società finirà per dover accettare una nuova, ennesima maschera, quella dell’adultero, e scontare per essa una pesante e immeritata pena. Ma in questa sconfitta trova una sorta di vittoria, accogliendo di buon grado l’alienazione completa da se stesso. Lo spettacolo si avvale di musiche e movimenti mimici ed ha un’impostazione contemporanea, di forte impatto psicologico. Si prevede un approfondimento monografico sul testo e il teatro pirandelliano.
ESIGENZE TECNICHE
Lo spettacolo può essere rappresentato in teatri al chiuso o in spazi all’aperto. Gli elementi di illuminotecnica e di scenotecnica rimangono i medesimi in entrambi i casi. Per i teatri al chiuso: Scenotecnica: Lo spettacolo è agito in uno spazio rettangolare (circa 6.00 x 6.00mt). La scenografia è modulabile a seconda delle dimensioni degli ambienti e rappresenta un paesaggio di fantasia. I burattini sono realizzati in cartapesta e materiale riciclato. E’ richiesta una quadratura nera. Illuminotecnica: Un piazzato rettangolare, che illumini il suddetto ”rettangolo scenico” che comprenda: illuminazione frontale (parte avanzata del palco), americane centrali, intermedie, controluce. Audiotecnica: Impianto fonico. E’ richiesto un tecnico luci per la creazione degli aspetti d’ lluminotecnica del suddetto spettacolo. Per i teatri o spazi teatrali all’aperto: Audiotecnica: N° 2 radiomicrofoni (no gelato) per 2 attori in scena.
TRAMA
Lo spettacolo è liberamente tratto da un racconto di Luigi Capuana. Protagonista un “Raccontafiabe”, uno strano narratore che gira di città in città a narrare le fiabe classiche ai bambini. Fin quando si accorge che ormai “Cappuccetto Rosso”, piuttosto che “Cenerentola” o “La Bella Addormentata nel bosco” i bambini le sanno già tutte a memoria. Che fare dunque? Il pubblico dovrà aiutare il narratore a trovare delle fiabe nuove di zecca tra fate e maghi dispettosi, mentre i personaggi più amati della tradizione favolistica prenderanno vita, impersonati dagli stessi attori e poi da alcuni bambini, chiamati dal pubblico a partecipare attivamente allo svolgersi della messa in scena. È infatti prevista l’interazione con il pubblico dei bambini (adatto alla Scuola dell’ Infanzia e al I e II Ciclo della Scuola Primaria con versioni differenziate).La durata dello spettacolo è di un’ora circa.
ESIGENZE TECNICHE
Lo spettacolo può essere rappresentato in teatri al chiuso o in spazi all’aperto. Gli elementi di illuminotecnica e di scenotecnica rimangono i medesimi in entrambi i casi.
Per i teatri al chiuso:
Scenotecnica: Lo spettacolo è agito in uno spazio rettangolare (circa 5.00 x 5.00 mt). La scenografia è modulabile a seconda delle dimensioni degli ambienti. È richiesta una quadratura nera.
Illuminotecnica: Un piazzato rettangolare, che illumini il suddetto ”rettangolo scenico” che comprenda: illuminazione frontale (parte avanzata del palco), americane centrali, intermedie, controluce.
Audiotecnica: Impianto fonico.
È richiesto un tecnico luci per la creazione degli aspetti d’ illuminotecnica del suddetto spettacolo.
Per i teatri o spazi teatrali all’aperto:
Audiotecnica: N° 2 radiomicrofoni (no gelato) per 2 attori in scena.